La tradizione delle opere di Iohannes de Deo ed il ms Roma, Biblioteca Casanatense 1094 (A.II.10)

Giovanna Murano

Abstract


Quando ho accolto l’invito a tenere una conferenza su Iohannes de Deo1 ho
dubitato sinceramente di poter dire qualcosa di nuovo su questo canonista, non
molto amato, per la verità, dagli storici del diritto. Ben presto, tuttavia, ho scoperto
che l’intera, feconda, eredità letteraria, necessitava di una nuova messa a punto.
Non solo l’analisi esegetica delle sue opere non è ancora iniziata – e non sarà neppure
accennata in queste pagine – ma gli studi di Sousa Costa, risalenti ad oltre
mezzo secolo fa, non avevano preso in considerazione i problemi, evidenti, di
trasmissione testuale (come, da par suo, aveva lasciato intuire Stephan Kuttner).
Quasi tutte le opere presentano redazioni diverse e la «scorciatoia» adottata di
attingere ad un solo testimone, talvolta neppure il più attendibile, oltre che arbitraria
ha prodotto un appiattimento che non trova riscontro nei testimoni superstiti.

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